"Le coordinate della felicità" di Gianluca Gotto (Recensione personale)
Mi trovo a leggere già il secondo libro di questo autore, trasportata nelle sue letture forse da una vicinanza di valori, principi e visioni della vita, che in qualche modo mi hanno fatto sentire meno sola e smarrita.
In questa autobiografia, l'autore ci parla di una fase della sua vita, che ha come punto di partenza l'ambiente universitario torinese. un mondo nel quale presto Gianluca scopre di non riconoscersi. uno spazio fatto di apatia completa, di mancanza di passione, e di cammini standardizzati, già prefissati e senza alcun margine di manovra.
tutti noi siamo passati almeno una volta per questo pensiero.... io almeno.
"studia e vai all'università e poi quando esci cercati un lavoro fisso e metti su famiglia" BAM!! FINE!
Gianluca frequenta le lezioni di Giurisprudenza tenute da professori che negli anni ripetono concetti e argomenti senza badare minimamente a chi hanno davanti, senza preoccuparsi di trasmettere una conoscenza vera, ma limitandosi a comunicare a senso unico.
Per dovere di correttezza questo non deve essere un possibile "fascio" in cui includere tutti i mondi universitari o accademici, ne viceversa deve affermare che ogni persona che si approccia all'ambiente accademico lo viva in questo modo. Ci sono al contrario molte dimostrazioni concrete di autorealizzazione e serenità che hanno come punto di partenza proprio quell'ambiente che il protagonista sentiva cosi stretto e asfissiante.
Gianluca un giorno esce dall'aula mosso dal desidero di cercare altrove il suo futuro o comunque sicuro che la felicità non si trova nella vita che sta passando fino a quel momento.
Con la sua compagna Claudia e grazie al sistema Working Holiday Visa, dapprima si trasferiscono in Australia a Perth, dove non solo fanno esperienze meravigliose, ma in primis ritrovano la serenità e la fiducia nel prossimo perche a loro volta accolti dalle comunità locali come familiari.
e quindi via la diffidenza per gli altri, la paura verso tutto ciò che non si conosce....
esperienze lavorative originali, non sempre pagate al meglio ma sicuramente hanno apportato ai due protagonisti un bagaglio di vita importante.
costretti ad uscire dall'Australia a causa della imminente scadenza del visto, fanno ritorno brevemente in Italia per poi ripartire per il Canada dopo alcune settimane.
si dice che il popolo canadese sia tra i piu accoglienti al mondo, estremamente orgogliosi delle proprie origini ma sempre molto aperti e gentili verso chi decide di soggiornare da loro.
Gianluca e Claudia, nuovamente grazie a un Working Holiday, vivono e lavorano a Vancouver per un periodo e hanno modo di conoscere persone straordinarie. ancora una volta capiscono che la ricerca della felicità avviene prima di tutto uscendo dalla confort zone, per buttarsi in nuovi mondi, nuove realtà e nuove persone.
I viaggi di Gianluca e Claudia non sono mai extralusso, non prevedono super confort ne sono votati all'acquisto di oggetti costosi. Al contrario spesso alloggiano i guesthouse, oppure in piccolissimi appartamenti in affitto e sono ben attenti a risparmiare sulle spese, limitando al massimo gli extra.
la loro ricerca delle coordinate della felicità passa anche per la scelta di uno stile di vita minimalista, con un atteggiamento leggero, di minore impatto possibile e una alimentazione vegetariana (decisione presa in seguito a un lavoro di Gianluca in una fabbrica di pollame). Un atteggiamento che porta alla eliminazione di tutto ciò che è superfluo o che comunque non essenziale per la vita quotidiana. Minimalismo significa quindi vivere l'essenziale per sviluppare ancora di più un senso di apertura verso la natura, le persone, la vita.
Proprio quando i due ragazzi avevano cominciato a pensare di aver raggiunto finalmente la loro serenità, il loro punto fermo, una telefonata li costringe a rientrare velocemente in Italia.
ritornano i dubbi, i giudizi della gente, le incertezze economiche....
un breve viaggio alle Canarie fa ritrovare ai nostri ormai "amici" la fiducia nelle proprie potenzialità.
la fiducia nel fatto che sia possibile essere felici pur non unendosi al resto della popolazione negli standard voluti dalla società.
gli zaini sono pronti, si riparte....direzione Thailandia! una meta di sorrisi, popolazione accogliente, paesaggi mozzafiato ed esperienze di vita surreali.
dopo aver acquistato una moto da un viaggiatore come loro, la sensazione di libertà è ancora piu appagante; il viaggio si sposta nelle meraviglie del Vietnam.
da qui, con una offerta di lavoro inaspettata, proveniente dall'altra parte del mondo, le emozioni si accavallano sempre di più e quasi non ci si accorge di essere arrivati al termine del libro.
verrebbe quasi da comportarsi come Penelope nell'Odissea, la quale quando si approssimava alla fine della sua tela, si affrettava a disfare i filamenti per non arrivare mai alla conclusione del suo lavoro.
Gianluca Gotto è un nomade digitale, una professione in crescente ascesa che da la possibilità di viaggiare, vedere il mondo e fare sempre nuove esperienze, potendo lavorare da remoto; nel caso del nostro protagonista, una redazione per la quale egli scrive articoli in materia di poker, sport e viaggi.
La ricerca delle coordinate della felicità passa necessariamente per un percorso personale e soggettivo, non può e non deve per forza approssimarsi a dei canoni di omologazione standardizzati. Non è detto che ciò che rende felice me possa rendere felice un altro, e allora perché dobbiamo passare tutti per lo stesso canale?
Questo libro invita il lettore a impegnarsi, a guardarsi dentro e a muoversi per trovare il proprio equilibrio, il proprio livello di soddisfazione personale. Dobbiamo avere il coraggio di prendere atto di ciò che ci rende e non ci rende felice. Perché la felicità è a portata di mano, non è cosi lontana e nebulosa come si pensa.
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