La Felicità è una scelta: prepariamo una Moka insieme!


 LA FELICITA'

Che cos'è la felicità? uno stato d'animo, una situazione ideale, un oggetto, oppure una immagine cui tendiamo sempre ad arrivare?

In queste ultime settimane mi è capitato spesso di sentirmi letteralmente schiacciata dalla morsa degli impegni, dello stress che ne deriva e da una sorta di inquietudine costante.
La realtà sociale dove siamo inseriti vorrebbe sempre vederci attivi, in movimento costante e soprattutto in continua connessione con il resto del mondo.
E cosi ci autoconvinciamo che siamo delle specie di supereroi che correndo sempre a destra e a manca sono in grado di gestire diversi impegni contemporaneamente, in una modalità "multitasking" portata all'estremo. 
Ora.... tutto questo sembra molto figo!! poter gestire tante cose allo stesso momento senza dover per forza lasciare indietro delle attività, senza "sacrificarne" alcuna, è bellissimo....figo...uh uh!
E allora succede che in una giornata di 24 ore (di cui presumibilmente una media di 8 ore è dedicata al sonno....che poi riposo non è perché siamo talmente iperattivi che non si dorme una cippa!), siamo capaci di inzeppare letteralmente a nostra agenda, riempire ogni buchetto con "qualcosa" o più cose nello stesso spazio, perché in fondo dentro di noi pensiamo "ma si, ce la faccio!".
Il risultato sono 16 ore di completo delirio in cui corriamo (mica per forza fisicamente) da uno slot all'altro della nostra to do list che Bianconiglio scansati!
Ma correre per andare dove? E quello che ti sei lasciato dietro le spalle, sei sicuro di averlo vissuto pienamente?
Io posso decisamente definirmi "porta bandiera" del concetto di multitasking e vita vissuta a mille dall'alba al tramonto.
Una frenesia che mi ha contraddistinto un po' da sempre per questa paura di lasciare indietro qualcosa di cui un giorno dovessi pentirmi. Cosi non è raro vedermi uscire di casa la mattina con zaini, borse, borsette, cambio, acqua, cibo....come se in realtà dovessi fare un pellegrinaggio più che una normale giornata di lavoro.
E sono sicura che questa descrizione troverà dimora in molti di voi lettori! Non è vero? Che in questo momento siete allo schermo mentre ogni tanto la vostra mano scorre sulle app del telefono, oppure ascoltate musica o ancora state facendo finta di ascoltare le parole di qualcuno.
In pratica stiamo riducendo il nostro cervello a un "melone" con tutti i suoi spicchi! La nostra capacità di attenzione risulta frammentata e non siamo mai completamente concentrati su una unica attività, che sia mentale o fisica, ma ne comprendiamo una moltitudine a frazioni di impegno.
Poi un giorno arriva la botta! arriva per tutti prima o poi! Nel migliore dei casi può essere sottoforma di un impegno importante dimenticato, di una conversazione seria passata di mente, oppure è il tuo corpo che decide di mandarti dei super segnali facendoti ammalare come una piantina invasa dagli insetti (credo si chiami cocciniglia) che la soffocano e non la fanno più respirare. 
Avete presente quella sensazione? Annaspare continuamente nell'acqua per cercare una boccata di ossigeno, ma in realtà vi state agitando talmente tanto da stancarvi sempre di più, e allora rimanere a galla sarà sempre più dura.
Ecco dopo arriva il black out!
Sei felice?
Sei felice di non avere tempo nemmeno per sederti a tavola con il tuo compagno, oppure per andare a trovare i tuoi parenti, oppure per sederti e ammirare la natura in tutto il suo splendore?
stronzate.....sei un lurido automa schiavo della tecnologia e perfettamente in linea con una società che ci vuole estranei, ignoranti e troppo stanchi per replicare.
La felicità per me è una scelta, l'ho sempre pensato nell'intimo, ho sempre combattuto per essere padrona del mio destino prendendo decisioni spesso sbagliate....ma qualche volta giuste!
Poi un giorno ho letto un libro che appunto si chiama "la felicità è una scelta" di Sara Melotti e subito dopo ho iniziato un viaggio di 10 giorni con il mio compagno in Francia e Spagna, durante il quale ho letto "Pura vida" di Gianluca Gotto.
I libri sono sempre stati una grande fonte di serenità per me, un rifugio caldo e una motivazione costante. I libri sono capaci di portarti per mano in un altra dimensione, i libri ti fanno riflettere, meditare. a questo si aggiunge il viaggio, il lasciare per un po il posto dove abitiamo, la quotidianità e le persone per abbracciare un mondo nuovo, fatto anch'esso di luoghi diversi, personaggi e realtà.
Consapevole di dover mettere in conto l'errore e la scelta sbagliata, ogni giorno cerco di migliorare la mia situazione e quella della mia famiglia provando a creare un ambiente sano, positivo, di condivisione e sorrisi....tanti sorrisi!
Ho scoperto che donare energia positiva non può far altro che fartene tornare altrettanta indietro, in uno stupendo circolo in cui chi ti sta intorno si sente un pizzico più felice .
In questo viaggio ho avuto modo di meditare al lungo sul concetto di "felicità", il cui significato in realtà non è e non deve essere univoco, ma comprende molti ambiti che io ho riassunto brevemente qui sotto, ma che invito tu lettore ad ampliare inserendo la tua idea nei commenti.

FELICITA' E' LENTEZZA: la felicità sta nel rallentare, nel gustarsi a pieno ogni singola operazione che compiamo, appunto in modo assoluto, non in contemporanea con altre attività. E' preparare una moka, aprirla, pulire la guarnizione, aggiungere acqua fino alla metà della valvola, mettere il caffe facendo una piccola montagna, senza pressarlo ma lasciando che sia l'avvitamento della parte superiore a creare la pressione giusta, accendere il fornello, il fuoco non troppo alto, che senno sale troppo velocemente e non è buono il caffe, ed aspettare....una volta uscito, spegnere il fornello e attendere che continui il suo corso, prima di servirlo prendere un cucchiaino e girare il caffe dentro la moka. Splendido vero? quanti di voi si sono mai soffermati su queste operazioni? beh c'è la macchinetta a cialde che fa l'espresso in meno di un minuto! figurati !

FELICITA' E TORNARE ALL'ESSENZIALE: la felicità è disfarsi di tutto ciò che ci sembra essenziale ma in realtà non lo è, come togliersi di dosso una pelliccia cosi pesante da impedirci di camminare agilmente. Il ritorno al minimale.

FELICITA' E' CONDIVISIONE: la vera felicità consiste nell'aiutarsi a vicenda, anche nelle piccole cose, un gesto, una cortesia, felicità; è energia positiva che doniamo agli altri e che ci ritorna indietro sempre allo stesso modo. sempre!

FELICITA' E' LIBERARSI DA TUTTO CIO' CHE E' TOSSICO: una frase celebre del film "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino vede il protagonista Jep Gambardella (l'attore Toni Servillo) pronunciare le seguenti parole "
"la più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare".
La tendenza a guardare sempre al futuro, a vivere in uno stato di continua ansia alla ricerca di una condizione migliore, ci pone di fronte al rischio di non godere a pieno del momento presente, del qui ed ora.
Perché è proprio vero ciò che Lorenzo de Medici affermava, cioè che "del futuro non vi è certezza". In un attimo la nostra vita potrebbe radicalmente cambiare e virare in una direzione che non ci saremmo mai aspettati.
Perciò vivere il presente è fondamentale, e sarà vitale liberare il nostro "adesso" da tutto ciò che ci risucchia energia, che ci opprime e che ci schiaccia, che siano luoghi, situazioni o persone.

Io ho scelto di essere felice, per me e per la mia famiglia. 
E per te cos'è la felicità?
attendo i commenti


ecco i libri che mi hanno fatto meditare a lungo sull'argomento:
- "La felicità è una scelta" di Sara Melotti
- "Pura Vida" di Gianluca Gotto

Commenti

  1. Complimenti come ogni volta leggendo i tuoi blogger rimango entusiasta e mi trasmetti tanto. Cmq la felicità per me e famiglia e assaporare ogni minuto della vita che ci regala in positivo e in negativo.💪👍👊 Bravissima 😘👏

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  2. Ciao Barbara, innanzitutto grazie per la tua testimonianza e per l'imprinting alla crescita personale e ad un modo di relazionarsi con gli altri positivo e proattivo che ti contraddistinguono.

    Non mi esprimo in termini di felicitá, in quanto suppongo mi manchi ancora qualche piccolo step per utilizzare con cognizione questa parola, ma lo faccio in termini di serenitá.
    Non posso che concordare sul fatto che tornare a noi stessi, esser maggiormente presenti al nostro corpo, a quello che facciamo, a quello che pensiamo e tagliare via ciò che é tossico sia rigenerante, e non lo diciamo solo noi, la letteratura scientifica ce lo conferma.

    Dovremmo più spesso ricordare a noi stessi che il nostro benessere va più cercato dentro che fuori, perché, come dici tu, presi da i mille impegni della nostra to-do-list a volte giungiamo ad un punto della nostra vita che non sappiamo come abbiamo fatto ad arrivare fin lì e in che modo abbiamo davvero vissuto fino a quel momento.

    Ma in particolare chiediamoci se siamo stati sereni e se vogliamo vivere allo stesso modo il tempo che si dispiega da questo momento in poi.


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